La mia casa si affaccia sul mare.
Scirocco e ponente le narrano miti e leggende rosse di sangue,
di cavalieri golosi,
stregati da occhi fatati di donne accoglienti.
Coi venti di tramontana la mia casa riflette,
ricorda i momenti, le vite fiorite dentro sé,
lei che il mondo lo ha visto passare da lì,
lei che affonda i suoi piedi, nudi e logori, in un cielo sottosopra.
Dietro sé, dalla finestra nascosta, iddu la osservava curiosa.
Le si era affezionato quel colle,
le copriva le spalle sognando vette mai viste,
con lo sguardo all'insù e i suoi desideri riflessi tra onde di nuvole.
Tante persone popolano i pensieri della mia casa,
perché la promessa valeva per tutti:
lascia qui un desiderio,
un intimo segreto pulsante di vita,
con me sarà al sicuro.
Al prossimo viandante lo consegnerò...
Infinite possibilità si scorgevano tra le sue mani,
lei ti carezzava con sincerità,
perché il tuo cammino proseguisse
oltre l'azzurro sollievo che la circondava.
Astratto è il cielo? Le chiesi.
Esci, mi disse. Raccogli quelle piante e vá.
Loro lo sanno:
io, la mia casa sul mare, la porto con me.