Costruire il cambiamento per le donne parte dall’ascolto, passa per la relazione tra donne, ma si consolida con l’inclusione lavorativa, grazie alla rete che la cooperativa crea con il territorio. Relica Planinic, rappresentante pari opportunità, e Annalisa Coppa, referente centro antiviolenza, raccontano a NelPaese l’esperienza quarantennale della Cooperativa Animazione Valdocco di Torino, al servizio di varie categorie a rischio di esclusione e disagio sociale, dove la promozione di genere e la prevenzione sono il presupposto della politica imprenditoriale, ma, prima ancora, il valore guida dei soci e persone che non vogliono chiudere gli occhi.

La Cooperativa Animazione Valdocco lavora per il contrasto alla violenza di genere nel Biellese, dove ha sede il centro antiviolenza che è rivolto alle donne di tutta la provincia, dai 17 anni in su. Il nostro lavoro nel centro antiviolenza è quello di sostenere le donne, fornendo loro soprattutto ascolto; diamo loro l’opportunità di riflettere sulla situazione che stanno vivendo e la possibilità di trovare un supporto. Lo spirito che ci muove è quello di attivare una relazione tra donne che apra a possibilità di cambiamento e permetta alla donna di attivare il supporto di natura legale e psicologica, di orientamento rispetto al territorio, quindi di eventuale accesso al servizio sociale oppure ad altre strategie utili ad avviare un processo di cambiamento.

Il punto di forza del nostro lavoro è quello di lavorare in rete, cosa fondamentale sia per rispondere ai bisogni della persona che si rivolge a noi che per maturare un linguaggio comune. A volte, quando si parla di violenza, non c’è abbastanza conoscenza della portata del problema e c’è il rischio che venga sottovalutato o che venga considerato in modo diverso e ancora molto dipendente da un unico punto di vista. La cosa necessaria consiste nel creare il più possibile conoscenza e informazione sulla tematica e adottare linguaggi comuni e un modo di lavorare condiviso.

Affrontare la questione della violenza sulle donne è un interesse della cooperativa, ma allo stesso tempo è una priorità delle persone che la compongono. C’è un problema nella società in cui viviamo, la cooperativa, che è parte integrante della società, aderisce alle politiche delle pari opportunità e partecipa anche perché è composta da persone che non vogliono chiudere gli occhi, perché, se c’è violenza sulle donne, c’è violenza sulla società.

L’Italia è in cima alle statistiche, con un tasso di femminicidi tra i più alti in Europa. È certamente importante investire nella prevenzione in modo organico e sistematico e non attraverso interventi spot o a macchia di leopardo. Si tratta di una questione sociale che deve essere affrontata anche a livello educativo per portare un cambiamento culturale. La violenza poi, è strettamente legata anche alla parità di genere, cioè a quanto la donna oggi sia veramente “considerata” e “trattata” al pari al genere maschile, anche nei contesti lavorativi.

L'intervista è estratta dal numero 7 della rivista online NelPaese, periodico di Legacoopsociali, dal titolo Cooperare contro la violenza di genere, consultabile gratuitamente al link: https://www.nelpaese.it/notizie/cooperare-contro-la-violenza/

Legacoop e la cooperazione tutta dicono NO alla violenza di genere, di tutti i generi. Se siete vittime di violenza o discriminazione e non potete chiamare il 1522, usate WOMAP+ piattaforma digitale contro la violenza alle donne: https://womapplus.it/