Ottobre 2020 – La partecipazione al progetto di ricerca DIMICOME (Diversity Management e Integrazione. Competenze dei migranti nel mercato del lavoro), realizzato da Fondazione ISMU e co-finanziato dal Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI), ha permesso a Cooperativa Animazione Valdocco e Pietra Alta Servizi la nomina tra le 18 buone prassi piemontesi di Diversity Management, raccolte nel repertorio diffuso da ISMU Milano. Il percorso ha preso vita grazie all’intervento di Roberta Tumiatti che, fin dall’inizio, ha riconosciuto l’importanza degli obiettivi promossi dall’iniziativa e la loro aderenza con quelli delle cooperative: favorire l’integrazione economica dei migranti tramite la valorizzazione delle loro peculiarità e competenze – in particolare quelle sviluppate grazie al percorso migratorio e alla condizione di doppia appartenenza – e massimizzare il loro impatto positivo sulla competitività aziendale. Per fare ciò, DIMICOME ha individuato oltre 60 aziende che sono solite realizzare una molteplicità di interventi, quali, a esempio, pratiche di Diversity Management, formazione, sostegno all’auto-imprenditorialità, accompagnamento nella ricerca attiva di lavoro, tirocini, programmi di welfare aziendale, progetti per promuovere la cultura dell’inclusione e del dialogo interculturale nelle comunità di riferimento. Tra queste, per il territorio regionale piemontese, sono state identificate anche Cooperativa Animazione Valdocco e Pietra Alta Servizi.
A Cooperativa Animazione Valdocco sono state riconosciute la gestione, dal 2015, di servizi di accoglienza di primo e secondo livello a favore di cittadini stranieri richiedenti e/o titolari di protezione internazionale su tutto il territorio piemontese; la possibilità di fare un‘esperienza di tirocinio formativo all’interno dei servizi che la cooperativa gestisce oppure presso aziende e organizzazioni esterne, soprattutto nell’area della ristorazione, dove sono coinvolte altre cooperative di tipo B (ad esempio per la trasformazione degli alimenti) e, non ultime, le misure e le strategie di responsabilità sociale adottate ogni anno, senza escludere il suo inserimento nella Vetrina delle aziende responsabili di CSR Piemonte e il suo accreditamento come centro servizi per il lavoro, grazie al quale, si adopera per inserire le persone in percorsi di formazione e tirocini professionalizzanti. Infine, per quanto riguarda le azioni/iniziative fondamentali di diversity management a favore dei migranti, è stata sottolineata la strategia di apertura verso le diversità riguardanti il genere, l’etnia e la disabilità. La cooperativa, infatti, svolge azioni di valorizzazione della diversità, mettendo al centro della propria mission la cura della persona senza discriminazione. Per quel che concerne le attività rivolte ai migranti e ai profughi, lavora con competenze transculturali e gestisce le diversità culturali ed etniche che si riscontrano quando si ha a che fare con persone che provengono da diverse zone del mondo: Nigeria, Costa D’Avorio, Mali, Ghana, Gabon, Camerun, Sierra Leone, Senegal e Guinea, Egitto, Marocco, territori palestinesi, Armenia, Georgia, Sud America, Venezuela e Perù.L’attenzione, la cura e il rispetto della persona, a prescindere dall’etnia, dal genere, dall’età, costituiscono il fulcro dell’attività stessa della cooperativa.
Per la realtà di Pietra Alta Servizi, invece, è stato importante evidenziare le opportunità di accoglienza integrata e di assistenza offerte a favore di cittadini stranieri richiedenti e/o titolari di protezione internazionale nei territori delle Province di Torino, Biella e Cuneo; la messa a disposizione di un servizio di etnopsichiatria e psicologia transculturale, Centro Migranti “Marco Cavallo”, dedicato a tutte le persone che si trovano a vivere difficoltà particolari e situazioni di vulnerabilità e, per quel che concerne l’inserimento lavorativo, è stato confermato l’impegno ad attivare collaborazioni esterne ed esperienze di tirocinio formativo per gli utenti. Non sono passate inosservate le misure e le strategie di responsabilità sociale e l’annua redazione di un bilancio sociale, così come l’attività di accoglienza perché svolta a partire dall’ascolto e dall’attenzione ai bisogni dell’utenza. Gli immigrati non-UE sono generalmente vulnerabili perché portatori di esperienze complicate, di traumi legati al viaggio, alla prigionia o allo sfruttamento lavorativo in Libia, vittime di abusi fisici e non. Per conoscerne i bisogni, vengono organizzati colloqui strutturati e momenti non formali volti a far sentire le persone il più possibile a loro agio e a consentire loro di far conoscere le proprie esperienze e competenze. Un esempio sono i percorsi che uniscono la narrazione alla cucina o alla danza. In questi servizi, circa la metà dei lavoratori è straniera e, per questo, le figure professionali coinvolte sono varie: mediatori interculturali, operatori socio sanitari e operatori alla pari, ma anche persone con ruoli dirigenziali e di responsabilità. Gli operatori alla pari sono persone che provengono da percorsi simili a quelli degli utenti, che hanno già fatto, quindi, un percorso di accoglienza e di inserimento e che risultano figure fondamentali per facilitare l’empatia e la creazione di una relazione di fiducia. Ciononostante, la costituzione di team multidisciplinari rappresenta un valore aggiunto alla qualità del lavoro della Cooperativa. Infine, nel contesto di azioni/iniziative fondamentali di diversity management a favore dei migranti, è stata degna di nota la sua strategia di apertura verso le diversità riguardanti il genere, l’etnia e la disabilità e la valorizzazione delle stesse. La Società lavora con persone provenienti da etnie e culture differenti prevalentemente dall’area subsahariana (Nigeria, Costa D’Avorio, Mali, Ghana, Gabon, Camerun, Sierra Leone, Senegal e Guinea), ma anche dal Magreb, dall’Egitto dai territori Palestinesi, dall’Armenia, Georgia, e Sud America (Venezuela e Perù).
Per maggiori informazioni: https://www.ismu.org/regione-progetto-dimicome/#1567517660337-672cd99f-0729