Sabato 9 novembre, presso la sede della Cooperativa Animazione Valdocco, una giornata di confronto tra operatori dei Centri Diurni Disabili ed Educative Territoriali Disabili sulla nuova Legge Delega sulla Disabilità 62/2024.
Il decreto legislativo 62/2024 è entrato in vigore il 30 giugno 2024, portando cambiamenti importanti sia rispetto il tema del progetto educativo (che per la prima volta diviene partecipato) sia rispetto alla considerazione delle persone con disabilità, da coinvolgere nel pieno rispetto di desideri ed esigenze soggettive, anche attraverso l’utilizzo di un linguaggio consono.
La riflessione è stata affrontata da sei gruppi di lavoro, su altrettanti temi di cambiamento espressi dalla Legge, come in particolare:
- il ruolo delle associazione di famigliari nella scrittura del progetto di vita della persona con disabilità
- il ruolo del tirocinante nei nostri servizi come apporto di novità
- utilizzo del linguaggio: le parole determinano la realtà, utilizzarlo il modo corretto
- il ruolo dello sport nel progetto di vita per la persona con disabilità
- il metodo autobiografico come strumento per la raccolta dei desideri della persona con disabilità
- progetto di vita per persone con disabilità co bisogni di sostegno elevato: cosa e come chiedere
La giornata di riflessione ha visto il coinvolgimento costruttivo di interlocutori che attualmente si occupano di questi temi e che hanno moderato i tavoli: Arianna Porzi (Presidente ANGSA Torino); Andrea Rossi (Unito); Alice Scavarda (Unito); Miriam Giachetti (Coop. SE.SA.MO); Maura Croce (esperta di scrittura autobiografica); Elisabetta Geda (psicologa).
“Le novità introdotte dalla norma offrono una nuova prospettiva - ha dichiarato Lorenza Bernardi, Vicepresidente della Cooperativa Animazione Valdocco e Direttrice dell’Attività Caratteristica – in particolare il rapporto con le associazioni dei famigliari, la presenza di un garante della persona con disabilità ed il ruolo con le organizzazioni che curano i servizi alla persona, potranno generare un cambiamento anche nella strutturazione dei servizi stessi, che dovranno dar voce alla persona con disabilità in quanto soggetto in grado di esprimere ciò che pensa riguardo al suo progetto di vita.”.