I gravi avvenimenti accaduti in Umbria tra agosto e ottobre 2016, e nei mesi seguenti, hanno coinvolto non solo le persone di quei territori, ma toccato e sollecitato al recupero di un sentimento di solidarietà una nazione intera, che ha reagito mettendo in atto varie forme di pratiche di aiuto e di sostegno.
Abbiamo sentito notizie che parlavano di agricoltori in grave difficoltà, di anziani che hanno perduto tutto, di giovani che non sapevano dove poter portare avanti i loro progetti di vita e i loro studi. Tutti, in un qualche modo, direttamente o meno, sono stati colpiti o coinvolti da questo tragico avvenimento.
Le persone disabili che frequentano i Centri Diurni del territorio di Ciriè (C.I.S. – Consorzio Intercomunale dei Servizi Socio-assistenziali), insieme ai loro operatori di riferimento dello stesso Ente e della Cooperativa Animazione Valdocco, si sono interrogati sui destini di altre persone che condividono con loro una particolare condizione di fragilità: in che condizione si trovano i Servizi sociali di quei territori, quale soluzione abitativa hanno trovato le persone che li frequentano, quale mobilità è ancora possibile? E al di là di queste domande su aspetti concreti, legati alla riorganizzazione di condizioni di vita percorribili, quale profondo sentimento di perdita, di smarrimento, di fatica e senso da ritrovare risiede nelle persone e scorre fra di loro? Abbiamo cercato, per quanto difficile possa essere, di immaginare se noi fossimo le vittime di una tragedia simile. Abbiamo chiuso gli occhi e provato ad immaginare cosa vorrebbe dire per noi, da un giorno all’altro, non avere più un luogo di riferimento per la quotidianità, abitativo e di Servizio, non trovarsi più tutti insieme alla mattina ma trovarsi sfrangiati nelle emergenze, divisi nelle soluzioni possibili.
Ma non è stato un gioco. Nè una simulazione dell’immaginario. E’ stato un Moto, dell’anima, istintivo, forse incoraggiato dall’abitudine da parte di persone disabili all’empatia con gli altri, nel vivere il limite come condizione umana costante.
Ci siamo guardati in faccia, cosa facciamo?
Il nostro pensiero ha percorso il filo delle relazioni e attraverso esperienze e conoscenze abbiamo raggiunto e contattato gli amici della Cooperativa “L’Incontro” di Norcia, con l’idea che le persone possano tentare di muovere le proprie Terre, a serrare le spaccature, ad accorciare le distanze, a creare nuove relazioni. Antisismiche.
Concretamente abbiamo dato l’avvio ad una raccolta fondi attraverso diverse iniziative, trasformando azioni che riguardano attività dei Centri Diurni di Ciriè, Borgaro e Mathi in occasioni di sensibilizzazione e richiesta di contributi alle cittadinanze.
Nello specifico anche quest’anno, per le feste di Natale, il Progetto “Cont’Orto” insieme alla Onlus “Zapp’In – Zappiamo insieme”, con la collaborazione del C.I.S. Ciriè e della Cooperativa Animazione Valdocco e di Aziende Agricole partners, hanno ideato e confezionato prodotti naturali con il coninvolgimento attivo delle persone disabili che frequentano I Centri Diurni decidendo di non destinare i proventi ad offerta dei sostenitori all’autofinanziamento ma di destinarli alla raccolta fondi per Norcia.
Analogamente il Progetto “Sognalibro” dei Centri Diurni ha partecipato all’iniziativa “Libri in Piazza” per la giornata internazionale del libro il 22 aprile, promossa dal Servizio di Educativa Territoriale disabili con il sostegno del C.I.S e della Cooperativa Animazione Valdocco, patrocinata dal Comune di Ciriè con la stessa finalità.
In questo senso è prevista per il 19 maggio una terza iniziativa, sostenuta dagli stessi Enti promotori e con la collaborazione delle Associazioni locali: una "polenta sinoira" alla quale sarà invitata tutta la cittadinanza, intesa come persone e cittadini che vogliono condividere il Progetto TerreinMoto sostenendolo ulteriormente e facendosi contaminare da questo spirito nuovo, ma quanto mai antico, di persone facenti parte di una grande Comunità i cui confini sono tracciati dalla disponibilità piuttosto che da quelli geografici.
Ci sembra importante tuttavia ribadire che questa iniziativa ha coinvolto, in ogni sua forma, dall’espressione del pernsiero, della preoccupazione e della conoscenza alla fattiva collaborazione nel condurre le iniziative sopracitate, le persone disabili dei Centri Diurni e dei Servizi del territorio.
E con loro, in un esercizio di cittadinanza attiva e praticata, vorremmo portare a compimento questa prima fase del Progetto attraverso un viaggio di 700 km in camper di una delegazione che, idealmente da parte di tutti, consegni questo contributo direttamente alla Cooperativa “L’Incontro” di Norcia.
Al di là dell’entità del contributo si sente la necessità di incontrare, conoscere, ascoltare le persone che ci accomunano in questo Progetto e dare ulteriore significato a questa relazione creando una sorta di gemellaggio dove condividere non solo questo momento di difficoltà ma anche, in futuro, situazioni di gioia e di maggiore distensione.
Perchè TerreinMoto vorrebbe rappresentare una prospettiva di aiuto, concreto, ma soprattutto un modo di intendere relazioni di vita.
Alberto Figello e Leonardo Peracchi educatori del Centro Diurno di Ciriè
Cooperativa Animazione Valdocco